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La nostra permanenza forzata in casa sembra non avere una fine. I giorni scorrono lentamente e altrettanto fa questo Covid-19: si lascia alle spalle una lunga scia di morte e procede inesorabilmente ad allungarla.
Stare a casa, però, significa anche riscoprire noi stessi e le attività del nostro tempo libero. Ora come mai, l’Italia ha bisogno di tornare a riflettere, a leggere. I libri influenzano enormemente la nostra modalità di approccio al reale ed il nostro modo di vivere la quotidianità. Vi stupite, quindi, se nella classifica dei cento libri più venduti stilata dal sito delle librerie Feltrinelli (come anche in altre classifiche) compaiono volumi che ci raccontano proprio di periodi di epidemie?
Un male che ritorna
Nella top ten delle Feltrinelli il secondo posto va a La peste di Albert Camus (edito da Bompiani). Si tratta di una riflessione allegorica sul male, soprattutto su quello scaturito dal secondo conflitto mondiale, conclusosi appena due anni prima della pubblicazione del romanzo.
La vicenda ha luogo a Orano, in Algeria. I topi cominciano misteriosamente a morire l’uno dopo l’altro e così anche gli uomini: la peste è tornata a mietere vittime. Si tratta di un male latente, di un qualcosa che non può e non potrà mai essere debellato definitivamente e che, come tutto ciò che di cattivo su questa terra, è destinato a perdurare e a ripresentarsi nel tempo.
In modo analogo occupa il sesto posto nella classica Cecità di Jose Saramago (edito da Feltrinelli). In un tempo e un luogo non precisati, all’improvviso l’intera popolazione diventa cieca per un’inspiegabile epidemia. Chi ne è colpito rimane sconvolto, esplodono la violenza ed il terrore e i rapporti di convivenza sociale risultano essere pericolosamente a rischio. Saramago con il suo romanzo fantastico ci offre la descrizione nuda e cruda della bestialità a cui l’uomo può spingersi. Un uomo che assieme alla vista sembra perdere anche l’uso della ragione, unico spiraglio di luce e salvezza in un mondo altrimenti sopraffatto da una violenza senza senso alcuno.
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Sia Camus che Saramago si soffermano sul carattere imprevedibile ed assolutamente fuori controllo di queste epidemie. Si tratta di eventi naturali (sempre che voi non aderiate a teorie complottiste…) su cui l’uomo non hai mai avuto controllo e mai lo avrà. Già Il pittore ottocentesco tedesco Caspar David Friedrich con il suo dipinto “Mare di ghiaccio” ci aveva illustrato l’ineluttabile verità: la natura non appartiene all’uomo e anzi, essa esercita sull’uomo stesso un potere a tratti mortale.
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Contro il nemico invisibile
A ulteriore conferma del fatto che tutto ora giri attorno al virus, o meglio a quello che le nostre vite ora sono diventate a casa di questo virus, è la presenza in tutte le classifiche di Spillover (Adelphi) del giornalista e divulgatore scientifico David Quammen. Un libro del 2012 che sembra preannunciare l’emergenza pandemia che stiamo affrontando ora. Un libro o una profezia? Parrebbe un miscuglio di entrambi in realtà…
All’undicesima posizione troviamo Roberto Burioni con Virus la grande sfida. La battaglia dell’uomo del XXI secolo (Rizzoli). Burioni attinge alla sua lunga esperienza di medico e ricercatore per mostrare la natura e il funzionamento dei virus, il loro passaggio dagli animali all’uomo, l’evoluzione delle nostre conoscenze scientifiche e gli effetti devastanti delle epidemie nella storia dell’umanità. Con rigore medico ci illustra la battaglia che stiamo portando avanti contro quello che il premier albanese Edi Rama ha definito “un nemico invisibile”.
Libri più venduti: il tempo libero in cucina
Nella classifica Mondadori invece, entro le prime dieci posizioni, troviamo diversi libri di ricette: segnale che il tempo libero a disposizione ora è tanto ed è tanta anche la volontà di riempirlo. Dedicarsi alla cucina è uno dei modi per ingannare l’inattesa.
Non c’è dubbio che riempire lo stomaco sia un fattore importante per il benessere e la felicità. Mondadori ci propone In cucina con voi! Tutte le nuove ricette di Fatto in casa da Benedetta (Mondadori Electa) e anche Fatto in casa da Benedetta. Torte, primi sfiziosi, stuzzichini… le ricette più golose del web. 1 (Mondadori), entrambi firmati dalla popolare conduttrice Benedetta Rossi.
L’importanza del cogliere l’attimo
Figura in diverse classifiche il romanzo La misura del tempo di Gianfranco Carofiglio (edito da Einaudi): una riflessione sul tempo che scorre inesorabile consumandosi e consumandoci e, insieme, un viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali. Una riflessione sicuramente attuale sul concetto di tempo come entità altra, un qualcosa che, ora più che mai, passa e ci vede obbligati quasi a non poterlo sfruttare.
Forse però sarebbe meglio non affannarsi a rincorrere un tempo che spesso ci lascia indietro. Come ci spiega la grande poetessa novecentesca Alda Merini, il trucco è nel vivere l’attimo presente (il solito “Carpe diem” oraziano):
“Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.”
(versi tratti dalla poesia “Il mio passato”)
La diversità come ricchezza
La signora del martedì (Edizioni E/O) di Massimo Carlotto occupa il trentasettesimo posto della classifica di Feltrinelli. Protagonisti sono tre personaggi che la vita ha maltrattato, che ricevono odio mentre ricercano amore e rispetto. Un attore porno costretto alla panchina da un ictus, un travestito obbligato a nascondersi da un ambiente ipocrita e perbenista ed una donna misteriosa ed affascinante.
Tre esseri umani sui quali la società si accanisce perché diversi, perché più deboli. Quante volte già abbiamo assistito (o magari anche preso parte) a episodi di violenza contro qualcuno diverso da noi? Pensiamo all’apartheid per esempio. Una politica di segregazione messa in atto a partire dalla metà del novecento dal governo di etnia “bianca” nel l’Africa del Sud e rimasta in vigore fino, addirittura, al 1991.
Questo è solo uno dei tantissimi esempi che ci mostrano la prevaricazione di uomini su altri uomini in nome della diversità che, per fortuna direi, non ci rende tutti uguali. Per questo bisogna sempre tenere a mente che essere diversi non significa assolutamente essere inferiori: il mondo è bello perché è vario, no?
Per un futuro libero
Anch’esso presente nella classifica di Feltrinelli, Odiare l’odio di Walter Veltroni (edito da Rizzoli) ci parla di come l’odio sia “incubatore delle coscienze”. Gli avvenimenti storici passati spesso sono famosi proprio per l’odio e la violenza che li hanno permeati. Fascismo, nazismo, stalinismo e così via. Un odio che è costato la vita a milioni di persone. Un odio che non va dimenticato e che non deve ripresentarsi.
Oggi tutto questo è amplificato dai social dove le parole diventano pietre per colpire e dove contano l’omologazione, i likes, l’apparenza. Come fa Massimo Carlotto nel suo romanzo, anche Veltroni ci parla del rifiuto per chi è diverso per etnia, per religione, per inclinazioni sessuali, per opinioni politiche, chi è debole, chi appare come una minaccia o come un capro espiatorio. Coloro che vivono una vita guidati dall’odio sono uomini che non hanno mai conosciuto l’amore e che credono di trovare nella prevaricazione e nella violenza una valvola di sfogo. L’odio ci fa solo sentire più soli ed infelici, ottenebra la nostra mente e non ci permette di comprendere la realtà.
Non tutto è perduto però. Come afferma l’autore: “Se noi che odiamo l’odio troveremo le parole giuste, allora la libertà avrà un futuro. E nel futuro ci sarà libertà.”