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Il 26 giugno 1997 esce nelle librerie il primo capitolo di una delle saghe fantasy più amate nella storia della letteratura, quella di Harry Potter: sulla copertina compare il nome della sconosciuta autrice JK Rowling, tanto sconosciuta che all’inizio non si sa neppure se si tratti di un uomo o di una donna. Passerà poco tempo perché il mondo si accorga di come la storia, ideata dall’autrice nei primi anni 90 in circostanze a dir poco originali, possa essere considerata un classico senza tempo.
Come nasce una storia
È il 1990 e Joanne Rowling sale su un treno in partenza dalla stazione di Manchester, città in cui si sarebbe trasferita di lì a poco, diretto a Londra. Il treno accumula un ritardo di 4 ore ed è in un vagone affollato che a Joanne viene in mente l’idea per una storia. Abituata a scrivere fin da piccola Rowling inizia ad affezionarsi a questa idea ma si accorge con frustrazione di non avere una penna per scrivere tutto ciò che le sta passando per la testa. Troppo timida per chiederne una in prestito inizia ad annotare a mente tutti i dettagli che immagina: i personaggi prendono forma, la trama della saga di Harry Potter si delinea.
La vicenda editoriale: storia di un riscatto
La stesura del primo romanzo della saga (Harry Potter e la pietra filosofale) richiederà 5 anni prima di essere completata, nel frattempo, infatti, la vita di Joanne attraversa fasi non sempre luminose: la morte della madre, due trasferimenti, la nascita di una figlia, un divorzio, la povertà e la depressione. C’è quell’idea, però, che l’accompagna sempre, costantemente alimentata da tutte queste vicende e che finalmente assume una forma nel 1995.
Inizialmente, però, il manoscritto viene rifiutato da quasi tutte le case editrici a cui era stato spedito: solo una, la Bloomsbury di Londra, decide di pubblicarlo con una tiratura estremamente cauta (circa 1000 copie che oggi valgono intorno ai 20mila euro l’una). L’incertezza che accompagna questa fase iniziale è dovuta probabilmente ad alcune caratteristiche della saga, l’opera per ragazzi, infatti, si rivolge in realtà ad un pubblico più ampio: la trama è abbastanza elaborata ed ha una struttura fortemente concatenata, ogni nome, ogni neologismo inventato per descrivere un altro mondo ha una forte potenza simbolica ed un’ambiguità semantica. Proprio questi saranno alcuni degli elementi che determineranno il successo dell’opera: grazie al passaparola, infatti, il primo capitolo della saga andrà letteralmente a ruba.
Oggi i libri di Harry Potter sono tradotti in 80 lingue e si stima che siano state vendute 500 milioni di copie.
Personaggi indimenticabili
La caratterizzazione dei personaggi costituisce, probabilmente, l’aspetto più riuscito dell’intera saga: la trama è costellata da un’orchestra fittissima di personaggi in cui il protagonista, in fondo, non assume l’aspetto dell’eroe collocato un gradino sopra gli altri ma fa parte di un’estesa ed elaborata dimensione corale. Harry è un ragazzo normale ma mai mediocre, che non viene appiattito dal ruolo di eroe ma che semplicemente si ritrova al centro di una storia incredibile e drammatica. Come gli altri personaggi Harry ha passioni, interessi, talenti e difetti, come gli altri personaggi Harry si evolve nel corso dell’intera saga crescendo insieme al lettore e alla complessità della trama.
Ma la forza dell’opera della Rowling risiede proprio nella complessità che i personaggi vanno via via acquisendo, nell’ambiguità di alcuni di essi, primo fra tutti Albus Silente, a testimonianza di come i confini del male e del bene siano, talvolta, confusi e mutevoli prima di tutto all’interno di noi stessi.
Al centro della storia di Harry Potter
Ed è proprio nella descrizione del male che si intravede il tema centrale di tutta la saga.
La storia di Harry Potter è una storia di come si combatte il male rappresentato dalla paura e dall’odio nei confronti del diverso, dalla cieca convinzione che la propria idea di normalità sia superiore a quella degli altri. Il male e la malvagità vengono rappresentati in tutte le loro forme: da quelle più spietate e violente di chi vuole ottenere il potere per imporre la propria idea distorta di società, a quelle più banali e ridicole di chi ha semplicemente paura di perdere i propri privilegi e rimane, pertanto, forsennatamente attaccato ai propri pregiudizi.
Ecco perché i sette romanzi che costituiscono la saga di Harry Potter sono un’opera senza tempo: un classico che ci costringe a confrontarci con le parole “la nostra fonte di magia più inesauribile, capace sia di ferire che di curare” e con la nostra condizione di esseri umani mutevoli ed imperfetti:
“Abbiamo tutti luce e oscurità dentro di noi. Ciò che conta è la parte con cui sceglieremo di agire. Ecco chi siamo veramente.”