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L’Odissea raccontata da Penelope, Calipso, Circe e le altre è il nuovo lavoro di Marilù Oliva, scrittrice, saggista e docente di Lettere, che già aveva abituato i lettori a operazioni letterarie ambiziose.
Il libro, uscito lo scorso 6 febbraio per Solferino Libri, lo aveva presentato l’autrice sul proprio profilo Facebook, scrivendo:
Una riscrittura dell’Odissea dove gli intenti, durante la lunga stesura (ci lavoro da anni, alcune parti le avevo tradotte per i miei allievi) sono stati fondamentalmente tre:
1. Non tradire il poema omerico (quindi non si tratta di una rielaborazione, ma di un omaggio che tiene molto alla fedeltà verso il testo originale)
2. Raccontare le avventure di Ulisse attraverso le voci delle donne che si sono imbattute in lui (e quindi farle diventare protagoniste)
3. Scandagliare la poliedricità di quest’eroe che da re diventa naufrago, prigioniero, carpentiere, mendicante, migrante, capace ogni volta di risorgere da una delle sue mille trasformazioni che lo conservano tuttavia sempre umile e intatto.
La storia di Ulisse dal punto vista delle donne
Quello di Marilù Oliva, insomma, è una sorta di riscrittura del poema omerico dal punto di vista femminile, dove cambia l’impianto narrativo rispetto a quello originale, ma senza rinunciare agli elementi classici, alla ricchezza della trama, alle vicende della narrazione.
È la storia di Ulisse e delle sue peripezie per mare. È l’epopea dell’eroe dal punto di vista delle donne che vi hanno preso parte, troppo spesso solamente citate e mai veramente approfondite dal punto di vista del carattere e della loro umanità.
Nel mondo della Grecia antica ai tempi di Omero, in una società misogina, prende spazio una narrazione tutta al femminile che si struttura per episodi. Ciascuna donna narra la sua parte nella celebre epica, portando il proprio, inedito, punto di vista e ribaltando la prospettiva unica dell’eroe maschile nella polifonia del femminile.
Le protagoniste dell’Odissea
La ninfa Calipso ci racconta il dolore di dover lasciare andare l’eroe che ella aveva tenuto prigioniero nell’isola di Ogigia per sette anni e di cui ormai si era irrimediabilmente innamorata.
La maga Circe, potente dominatrice e ammaliatrice di uomini, che disprezza il genere maschile ma allo stesso ne ha un disperato bisogno, narra l’inganno che le tese Odisseo e l’astuzia che gli consentì di riavere indietro i suoi fidi compagni che ella aveva trasformato in porci.
Nausicaa, seduttrice potente ma ancora immatura, anch’ella irrimediabilmente innamorata dell’eroe, ci racconta l’emozione di incontrare Ulisse su una spiaggia dopo un violento naufragio. L’intervento della dea Atena aveva reso la sua figura ancora più bella e maestosa e così l’eroe viene accolto benevolmente alla corte dei Feaci, fino a quando non tornerà per lui il momento di rimettersi per mare.
Accanto alle figure di queste donne, sempre bellissime e caratterizzate da una certa dose di fascino e femminilità, Marilù riporta anche il punto di vista delle Sirene. Incantatrici ma soprattutto distruttrici, le Sirene tentano di stregare l’equipaggio dell’eroe greco. Celebri le numerose raffigurazioni che ritraggono Odisseo legato all’albero maestro della nave, in un tentativo di sfuggire al canto ammaliante di queste figure a metà tra il mostruoso ed il meraviglioso.
Ad attendere il ritorno di Ulisse a Itaca ci sono Euriclea, la vecchissima nutrice dell’eroe che lo riconosce da una cicatrice sebbene egli si fosse travestito da mendicante, e soprattutto Penelope.
Penelope è la figura della moglie per eccellenza: colei che per dieci anni ha atteso il marito, respingendo tutti i pretendenti che ambivano al controllo del regno di Itaca, e non vacillando mai nella sua decisione.
Atena, deus ex machina
Queste sono soltanto alcune delle “eroine” che l’autrice ci presenta e che insieme costruiscono una narrazione nuova, come un puzzle che si incastra pezzo per pezzo.
A governare l’operato di ciascuno, in particolare quello di Ulisse e del figlio Telemaco, è la voce di Atena. Deus ex machina che spinge affinché ciascuno faccia il proprio dovere, è lei che dirige lo spettacolo e tiene le fila di tutte le diverse peripezie dell’eroe.
Con questa commistione di punti di vista diversi, l’autrice ha saputo offrire una riuscita rivisitazione di un classico intramontabile come l’Odissea, combinando spessore narrativo, valore didattico, e uno sguardo universale sulla varietà e sulla verità dei sentimenti.
Titolo: L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
Autore: Marilù OLiva
Editore: Solferino Libri
ISBN: 9788828203612
Pagine: 192
Prezzo cartaceo: 16 euro
Prezzo digitale: 9,99 euro
Data di uscita: 6 febbraio 2020
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