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Trent’anni dopo la vittoria del suo primo Premio Oscar alla Regia, Oliver Stone presenterà il suo libro autobiografico Cercando la luce. Scrivere, dirigere e sopravvivere” (La Nave di Teseo) in anteprima, nella giornata di apertura di Passaggi Festival, mercoledì 26 agosto alle ore 20:00 a Fano sul palco centrale di Piazza XX Settembre.
Quello con il regista americano pluripremiato sarà il primo incontro della rassegna “Grandi Autori”, a seguire la presentazione del libro di Corrado Augias.
Oliver Stone si racconta nel suo libro
Raccontare una carriera così lunga tra le pagine di un libro, non è un compito facile. Con la sua biografia, edita dalla casa editrice La Nave di Teseo ed in uscita il prossimo 27 agosto, Oliver Stone ripercorre, passo dopo passo, la sua vita professionale che, nonostante oggi possa essere considerata assolutamente di successo, non era iniziata nel migliore dei modi, con anche qualche altra delusione sparsa lungo il cammino.
Il libro, uscito negli Stati Uniti col titolo Chasing the light alla fine di luglio, sarà disponibile nelle librerie italiane dal 27 agosto. Il 26 agosto, a Passaggi Festival, sarà possibile acquistare il libro e farselo autografare dal grande regista.
Chi è il premio Oscar Oliver Stone
Nato nel 1946 a New York, William Oliver Stone si diploma nel 1964, due anni dopo la separazione dei genitori. Un evento che lo segnò profondamente e che lo spinse nel 1967, all’età di 20 anni, ad arruolarsi nell’Esercito degli Stati Uniti. Una scelta che lo portò a combattere in Vietnam, dove rimase ferito per ben due volte, prima di tornare in patri nel 1971 con diverse medaglie al petto. Le esperienze vissute in prima persona sul fronte saranno un tema ricorrente nei suoi lavori.
Dopo il suo ritorno consegue la laurea alla New York University Film School. Un traguardo fondamentale, che gli aprì le porte del mondo del cinema.
Le sue prime due esperienze da regista hanno risultati profondamente contrastanti. Con il suo primo cortometraggio, intitolato Last Year in Vietnam (1973), Oliver Stone riuscì ad avere qualche riscontro positivo. Un risultato che, però, non venne confermato 3 anni dopo quando, con il suo primo vero film Seizure, sbatte contro l’indifferenza dei critici del tempo.
Una delusione non di poco conto, che si somma alla necessità di fare anche altri lavori per sopravvivere. Gli anni successivi della vita del regista non saranno affatto facili, ma il desiderio di fare cinema è però troppo forte e, solamente quattro anni dopo, arriva il primo vero capolavoro che gli vale, dopo neanche 10 anni di carriera, il Premio Oscar come miglior Sceneggiatura Originale con La Fuga di mezzanotte. Un successo che gli aprì le porte di Hollywood, una volta per tutte.
Gli alti e i bassi della carriera di Oliver Stone
Dopo questo precoce riconoscimento, datato 1981, Oliver Stone si rituffa nel mondo della regia con La Mano ma, anche in questo caso, i risultati sono molto deludenti. La sua fama da sceneggiatore è però ancora intatta e Brian De Palma lo sceglie come collaboratore per il celebre Scarface.
Cinque anni più tardi arriva anche il primo vero successo alla regia con Salvador. Un film che diventa un manifesto degli ideali del regista, profondamente contrario alla guerra. Da qui in poi Oliver Stone verrà etichettato come un artista sovversivo e, come si definì lui stesso, “anarchico”.
A confermare la volontà di inserire messaggi politici nelle sue opere c’è anche il suo primo grande successo alla regia: Platoon. Uscito nelle sale nel 1986 ebbe un successo clamoroso, non tanto sul piano dei guadagni quanto su quello della critica e del pubblico.
Il film, che narra le vicende vissute da Oliver Stone durante la sua esperienza in Vietnam, vince ben quattro premi Oscar (Miglior regia, Miglior Film, Miglior Montaggio e Miglior Sonoro) e tre Golden Globe.
Sebbene da quel momento la sua carriera ebbe un’ascesa clamorosa, il tono polemico dei suoi film non passò mai inosservato e, in qualche caso, questa sua tendenza ad esprimere in maniera diretta il proprio pensiero, lo portò a ricevere molte critiche.
Se infatti, da un lato, continuò a girare delle pellicole di grande successo come Wall Street, che permise a Michael Douglas di fare incetta di premi in ogni parte del mondo, Nato il quattro luglio, per il quale Oliver Stone trae ispirazione dal libro autobiografico del veterano Ron Kovic, JFK – un caso ancora aperto (Oscar alla fotografia e al montaggio), Tra cielo e terra, Ogni maledetta domenica e tante altre, si ricordano anche diversi flop che, però, confermano la volontà di Oliver Stone di rimanere sè stesso, anche a costo di ricevere pareri negativi. Tra i film più discussi e più criticati ricordiamo Talk Radio, The Doors, Natural Bron Killers, Gli intrighi del potere e Alexander.
L’autobiografia come manifesto del pensiero di Oliver Stone
Sposatosi per tre volte e padre di altrettanti figli, Oliver Stone è un personaggio controverso, come d’altronde si può evincere dai suoi film. Una personalità ribelle, tipica degli artisti visionari, che lo spinsero a sperimentare anche a livello tecnico, grazie all’utilizzo di tantissime cineprese e di diversi formati.
La sua critica esplicita verso alcuni aspetti della società lo hanno reso un personaggio molto influente, anche in campo politico. Fervido sostenitore del Partito Democratico oltreoceano, è stato il primo americano a riuscire ad intervistare Fidel Castro.
Un’esperienza che gli permise di girare due documentari intitolati Comandante e Looking for Fidel. Tra i temi ricorrenti dei suoi film ritroviamo anche la violenza, il narcotraffico e la storia di alcuni presidenti americani, oltre ad un evidente dissenso verso il mondo dei media statunitensi.
Il libro di Oliver Stone, Cercando la luce. Scrivere, dirigere e sopravvivere, uscirà nelle librerie italiane il prossimo 27 agosto, grazie alla casa editrice La Nave di Teseo. Un’autobiografia che si preannuncia come un’espressione massima dell’ideologia del regista, caratterizzata dal suo stile diretto ed incisivo, e che verrà presentata in anteprima nazionale a Passaggi Festival. Il grande regista sarà sul palco centrale di Piazza XX Settembre, mercoledì 26 agosto alle 20.