Indice
FANO – Passaggi Festival della Saggistica di Fano quest’anno premierà due figure di altissimo rilievo nel panorama culturale e politico italiano: si tratta di Piero Angela e Liliana Segre.
Angela riceverà il premio Andrea Barbato per il giornalismo sabato 30 giugno e Segre, invece, riceverà il giorno dopo (ultimo giorno del Festival) il premio Passaggi, assegnato ogni anno ad una personalità che si è distinta per l’attività di saggistica e per la figura morale.
Premio Passaggi per la prima volta a una donna
L’importante riconoscimento è assegnato, per la prima volta nella giovane storia di Passaggi, ad una donna, proprio nell’anno dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziste emanate dal fascismo e nell’edizione in cui il Festival ha come tema centrale “Il Paese delle Donne”, prefissandosi di porre al centro degli incontri la questione femminile, lo stato in cui versano i diritti delle donne nel nostro paese ed il ruolo concesso loro all’interno delle istituzioni.
Esempio assolutamente positivo di tale ruolo è Liliana Segre che ha visto assegnarsi, proprio all’inizio di quest’anno, la carica di senatrice a vita dal presidente Mattarella e che, proprio negli ultimi giorni, sta facendo parlare di sé per aver proposto un disegno di legge per istituire una commissione parlamentare contro il razzismo e l’istigazione all’odio sociale e che attui un controllo maggiore sull’ “hate speech”, considerando anche i toni forti che sono stati adottati da alcuni esponenti politici durante la recente campagna elettorale.
Studiare la storia, per conoscere il presente
Liliana Segre, infatti, attraverso il suo ruolo, si sta impegnando per porre l’accento su una questione delicata e quanto mai attuale: il razzismo e l’intolleranza dilaganti nel nostro Paese; la donna, reduce dell’Olocausto e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, sta evidenziando come temi che potevano sembrare ampiamente superati stiano tornando tristemente in auge.
Per questo motivo nel suo disegno di legge è presente anche la richiesta di rendere obbligatorio in tutte le scuole di ordine e grado l’insegnamento della storia del Novecento (che, seppur presente nei programmi, raramente viene toccata integralmente per mancanza di tempo). L’intento del ddl sarebbe quello di sottolineare il valore della memoria e del ricordo come monito per le generazioni future cercando di allontanare, così, lo spettro di nuove forme di intolleranza e razzismo.
Segre: le tre candele della memoria
Il valore che Liliana Segre ha sempre attribuito all’educazione ed al dialogo con le nuove generazioni è ampiamente dimostrato dai numerosi incontri che, a partire dagli anni ‘90, ha tenuto in moltissime scuole sul territorio nazionale raccontando la sua storia cruda, grottesca e profondamente emozionante: delle 605 persone che erano state deportate nel suo stesso convoglio ad Aushwitz solo 20 fecero ritorno, tra queste vi era Liliana, tra quelle che non tornarono mai più suo padre.
Segre, che per molto tempo si è rifiutata di parlare della propria esperienza, ha sempre ammesso che l’essersi salvata, la sua sopravvivenza e l’aver gioito per la sua vita fece scaturire in lei un senso di colpa che, con il tempo, è riuscita ad addomesticare e a far confluire in un impegno costante ed instancabile per mantenere accesa la memoria, diventando lei stessa un vero e proprio monumento alla memoria, alla sopravvivenza ed alla vita.
Il suo principale obiettivo, nel corso del tempo, è diventato quello di far sì che nascano, tra tutti i giovani che continua ad incontrare nelle scuole, almeno tre “candele della Memoria”, ovvero tre testimoni che riescano ad accogliere il peso e la potenza del suo racconto nella loro anima ed assumersi l’impegno di far nascere altre “candele” tra le generazioni future.
Liliana Segre a Passaggi Festival
Fondamentali nell’opera di testimonianza sono state le sue pubblicazioni che Segre presenterà domenica primo luglio al Passaggi Festival: La memoria rende liberi, scritto in collaborazione con Enrico Mentana e Fino a quando la mia stella brillerà, indirizzato ai giovani lettori e scritto in collaborazione con Daniela Palumbo. In quest’ultimo libro Liliana Segre racconta la fine brusca e violenta della sua infanzia con l’introduzione delle leggi razziali nel 1938 ed il drammatico momento del distacco con il padre avvenuto al loro arrivo ad Aushwitz il 30 gennaio 1944, la storia di una vita ordinaria diventata drammaticamente eccezionale. In La memoria rende liberi, attraverso la testimonianza della sua storia, la donna invita i lettori ad aprire gli occhi sull’orrore della Shoah ed a non lasciarsi scivolare addosso il male che gli uomini sono stati capaci di compiere, sostenendo che “Un conto è guardare e un conto è vedere” ed ammettendo che lei stessa ha “guardato” per troppi anni senza voler vedere.
Piero Angela, il maestro del giornalismo divulgativo scientifico
Al valore dell’educazione e della divulgazione fatta osservando i fenomeni senza rimanere in superficie ma con una profondità da tutti comprensibile, è stata dedicata anche la vita di Piero Angela, altro premiato d’eccezione del Festival. Da sempre impegnato nella promozione di una divulgazione seria che favorisca lo spirito critico (è anche tra i fondatori del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), un impegno assolutamente poco scontato nell’epoca delle “Fake news”, costituisce, attraverso i suoi programmi immediati e rivolti ad un’ampissima fetta di pubblico, un esempio per il giornalismo televisivo educativo.
Piero Angela, dal jazz alle 9 lauree
Un uomo eclettico che si è distinto, oltre che nel mondo del giornalismo, in molteplici ambiti (vanta ben 9 lauree honoris causa ed una lunghissima attività come musicista jazz), costituisce anche una voce fondamentale per quanto riguarda la storia del Novecento. In numerose interviste, Piero Angela ha dichiarato di aver vissuto la sua giovinezza in un’epoca di grandi promesse ed aspettative molte delle quali sono state deluse nella storia più recente, ciononostante nella sua attività di divulgatore difficilmente cede a toni disincantati e pessimistici.
In estate torna Superquark
Animato da un’inguaribile curiosità, che lo ha portato a girare quasi tutto il mondo (e a sognare di essere il primo giornalista sulla luna durante i suoi reportage sulle missioni dell’Apollo in America, come ha dichiarato in una recente intervista sul Messaggero), vanta numerosissime pubblicazioni e 37 anni di conduzione di uno dei più noti programmi di divulgazione scientifica nella storia della televisione italiana (Quark, diventato poi Superquark).
Piero Angela (che compirà 90 anni il 22 dicembre 2018) non accenna minimamente a voler andare in pensione (nell’estate 2018 tornerà in TV con 9 nuovissime puntate di Superquark) alla domanda su cosa sia la morte postagli in un’intervista sul Corriere della Sera non esita a rispondere: “Una scocciatura.”