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La libreria è uno dei posti forse meno frequentati al giorno d’oggi.
Se si chiedesse alle persone quando è stata l’ultima volta che si sono recate in libreria, molti potrebbero non ricordarlo.
Ciò è dovuto al flebile legame con i libri, confermato dalle statistiche che ci designano come pessimi lettori, ma anche ad un processo di digitalizzazione che ci permette di acquistare libri comodamente seduti da casa o in formato e-book.
Tutto questo però è valido se si considera la libreria come un supermercato di libri, cioè un posto in cui si va per acquistare un prodotto senza alcun arricchimento personale.
Se al contrario si vede la libreria come un luogo di idee, incontri, in cui è possibile trarre un valore aggiunto al libro allora se ne capisce la sua vitale importanza.
D’altronde i libri non sono solo prodotti con un prezzo, ma occasione di riflessioni e varchi per la comunicazione di idee e concetti.
Nicola La Gioia in un articolo ha scritto: “Se si lavora cercando di sfornare consumatori anziché formare lettori veri, i primi non reputeranno mai il libro un bene fondamentale, e si volatilizzeranno ai primi aliti di crisi.”
Proprio sull’onda di questo concetto, sparse in tutta Italia, ci sono delle librerie che fanno da tramite per un mondo in cui il libro trascende la sua dimensione materiale e diventa un’esperienza viva al di là delle pagine cartacee.
Libreria come opere d’arte
A Venezia vi è una famosa libreria chiamata “Acqua Alta”, situata in Calle Lunga Santa Maria Formosa.
Al suo interno libri selezionati con cura dal proprietario, acquistati da privati o da biblioteche.
In questa libreria l’acqua è un elemento fondamentale: si affaccia direttamente sul canale e al suo interno, al posto dei moderni e asettici scaffali, i tomi sono stipati in vasche da bagno ed anche di una vera gondola. Davvero affascinante.
A Bassano del Grappa un palazzo settecentesco ospita tre piani di una libreria gestita da tre sorelle: la “Libreria Palazzo Roberti”.
Introdursi in questo palazzo storico crea un’atmosfera intima, quasi come entrare in un’abitazione privata.
Le presentazioni si svolgono in un salone affrescato. Vagando tra marmi e statue si può trovare il libro più congeniale alle nostre esigenze.
Non solo una semplice libreria
Ci sono esempi di librerie in cui il libro non è l’unico protagonista, ma è possibile fare acquisti combinati.
A Palermo, in via Quintino Stella c’è la libreria “Modus Vivendi” che ospita numerosi titoli ma anche tessuti orientali, manufatti, incensi, seta.
I proprietari comprano questi prodotti in India e li rivendono assieme ai libri ed inoltre organizzano delle frequentatissime presentazioni con gli autori.
A Jesi, è nata “L’Ortolibreria” realizzata da Laura De Lutiis e suo marito Sergio.
In questa libreria l’amore per la terra e i suoi prodotti va di pari passo con l’amore per i libri.
Sintesi estrema di questo sposalizio è la divisione dei libri in:
- Primizie, le ultime uscite in libreria;
- Fuori Stagione, i libri sempre belli da leggere;
- Le Nostre Radici, una selezione di libri che raccontano la terra e la natura con i suoi prodotti.
Vi è un po’ di tutto: libri per bambini, letteratura di viaggio, best seller.
Tra questi troviamo anche la catena di Aboca “Il bosco degli scrittori” di cui fa parte il romanzo di Carmine Abate “L’albero della fortuna” presentato a Fano, insieme all’autore, in occasione di Passaggi di Natale.
Assieme ad un buon libro si possono acquistare anche miele, biscotti, marmellata, olio, vino, verdura e frutta fresca che rispettano i ritmi della terra e della campagna marchigiana da cui provengono.
Un’esperienza molto particolare, a cui si aggiunge anche la vendita di ceramiche ed illustrazioni.
Libri e valori
A Milano, la “Libreria del Mondo Offeso”, nata nel 2008, è una delle più importanti della città.
Si fonda sul valore dell’equo-solidale, sull’impegno sociale e sullo scambio di idee. Infatti è diventato un ritrovo socio-culturale per gli abitanti.
Sul sito internet è possibile leggere un inno ad un altro importante valore, ovvero la lentezza.
“Innanzi tutto la Lentezza, prendetevi il tempo per pensare. In secondo luogo la Bellezza, guardatevi intorno, fa bene al cuore. In terzo luogo un Libro, fa l’uomo migliore.”
A Torino, in piazza Carignano vi è la “Libreria Internazionale Luxemburg” nata nel lontano 1872.
Oltre ad essere la libreria più antica, è anche stata riconosciuta come una delle dieci librerie più belle al mondo.
Al suo interno è possibile trovare una grande selezione di libri in lingua e di riviste e quotidiani da tutto il mondo. Celebri le presentazioni di libri e gli eventi culturali.
A Roma, dal 1989 in Campo de’ Fiori all’ombra di Giordano Bruno, sorge la libreria “Fahrenheit 451”.
L’interesse è rivolto soprattutto alle arti figurative, al cinema, alla fotografia e al teatro.
Aperta fino a tarda sera, è un luogo dove si può trascorrere del tempo per la ricerca del romanzo all’ultima moda o di altri meno recenti e che non si trovano più in altre librerie.
Librerie itineranti
A Messina, c’è la libreria “Colapesce” di Chiara Baffa e Federico Nicosia. Quest’ultimo, tempo fa, lanciò il progetto “Pianissimo, libri sulla strada” in cui viaggiò per i paesini siciliani a bordo di un furgoncino per promuovere la lettura in paesi privi di librerie.
Sullo stesso principio si basa “L’Ambulanza letteraria” un’iniziativa volta a portare il potere curativo dei libri in tutti quei posti affetti da un morbo potente che è la carenza di librerie, la quale colpisce ben 687 comuni.
È quindi un progetto itinerante a bordo di una macchina bianca, con scritte rosse, su cui viaggia del personale con camice bianco che porta i libri nelle scuole e nelle piazze e mostra i benefici della “libroterapia”.
Quest’ultima non vuole ergersi a sostituta della medicina tradizionale, ma è un potente palliativo per i mali delle persone.
Ultimamente l’ambulanza si è occupata del progetto “Banned Books” volto a riscoprire libri che nel corso della storia sono stati condannati a censura per motivi vari.
Vi è anche la rassegna “Black is beautiful” che fa conoscere la letteratura afroamericana.
Di solito durante gli incontri vengono presentati in maniera affascinante dei libri e alla fine viene proposto un gioco che consiste nel collegare le emozioni al libro, così da poter ricercare attraverso di essi la felicità e il benessere.
I libri come farmaci
A proposito di emozioni, a Firenze c’è una curiosa libreria indipendente che si occupa di fornire delle indicazioni sui libri da leggere in base al proprio stato d’animo.
La libreria di Elena Molini è infatti una “Piccola Farmacia letteraria” che abbina ad ogni libro un bugiardino, proprio come quello che si trova nei farmaci.
Su di esso sono scritti le indicazioni terapeutiche, la posologia (cioè come assumerlo) e gli eventuali effetti collaterali.
Le opere vengono quindi divise per stati d’animo, emozioni, atteggiamenti e non in base al genere o alla trama.
Tutto ciò si basa sull’idea che i libri possano curare l’anima. Inoltre mette in luce anche un altro aspetto ben evidenziato dalla proprietaria che nel sito scrive:
“[…] sono proprio gli stati d’animo a muovere le scelte del lettore e che è necessario reinterpretare il concetto classico di libreria per dare più valore ai rapporti umani e ascoltare chi ci sta davanti. Chiedere “Come stai oggi?” lasciando all’altro tutto il tempo di cui ha bisogno per rispondere, percepire il non detto, camminare in punta di piedi nella vita degli altri consigliando libri che diventano tonici, balsamo per le ferite, messaggi che smuovono montagne o sciolgono rigidità”.
Libreria: un tesoro tutto da scoprire
Queste librerie sono dei tesori da scoprire, frequentare e valorizzare. Inoltre rappresentano una vera speranza per il panorama letterario ed editoriale.
Certo occorrono scrittori abili, storie appassionanti ma è fondamentale anche il ruolo di chi vende i libri perché se sa trasmetterne quel valore aggiunto riuscirà a creare più che clienti, dei veri e propri “appassionati”, che concepiscono il libro come un bene primario associato ad un benessere emotivo e quindi irrinunciabile.
Nicola La Gioia racconta così la genesi dell’amore per i libri:
“Solo che i libri non si vendono come le saponette, e io in trent’anni, i lettori li ho visti sempre nascere sull’onda di un contagio che di pubblicitario aveva poco. Consigli degli amici. Incontri con scrittori o altra gente che ha fatto dell’amore per i libri la ragione di una vita. Una copertina particolarmente bella. Chiacchiere di bottega. Gruppi di lettura nati spontaneamente, disordinatamente. Il ragazzo o la ragazza di cui eri innamorato che leggeva Un rude inverno di Queneau.”
Un amore che a quanto pare si può e deve essere trasmesso.