Annarita Briganti Passaggi Festival 2021

Annarita Briganti nella giornata di martedì 22 giugno ha aperto la rassegna mattutina di “Buongiorno Passaggi. Libri a colazione” con il suo ultimo saggio “Coco Chanel: una donna del nostro tempo “ (Cairo). L’autrice ha conversato con Ludovica Zuccarini (vice direttrice di Passaggi Festival) e Brigida Gasparelli (giornalista).
Annarita ci racconta la storia appassionante e tormentata della stilista più famosa di tutte: colei che seppe creare uno stile immortale, la diva delle sfilate internazionali.

Una saggistica tutta al femminile

Si tratta del secondo saggio incentrato su una figura femminile per Annarita Briganti: il primoAlda Merini. L’eroina del caos (Cairo) edito nel 2019 racconta la vita della grande poetessa italiana del Novecento. Una storia tormentatissima, un ritratto avvincente di colei che ha saputo colmare i vuoti della sua vita con la forza di una penna e delle parole scagliate di getto su un foglio bianco.
Insomma, Annarita Briganti ha un debole per le storie delle grandi donne, icone delle loro epoche e non solo.
I saggi su donne vanno scritti per recuperare secoli di ritardo, non si può più fare letteratura patriarcale”.

La solitudine degli artisti

Gabrielle Bonheur Chanel nasce poverissima nell’agosto del 1883, abbondonata dal padre in un convento di suore. L’assenza del padre condizionerà tutta la vita, portandola a cercarlo anche nei suoi amori sfortunati. Un vero e proprio trauma con la T maiuscola che la porterà a pagare la sua assenza in una solitudine che durerà tutta la vita.
Coco non riuscirà mai a vivere una storia serena, l’epilogo sarà sempre doloroso e drammatico.
La più famosa storia d’amore della stilista francese finì in tragedia: Arthur ‘Boy’ Capel morì in un incidente d’auto che ebbe a bordo della sua Rolls Royce mentre si recava a Monaco. Da qui la scelta di Coco di restare per sempre “mademoiselle” e dunque non sposarsi mai.
Quella con Boy fu una relazione sincera ed animata da un vero sentimento. “Lui mi insegnava ad essere felice”, ma certo non mancavano gli aspetti più tristi e tormentati. L’abbandono del padre in giovanissima età non aveva spento in Coco Chanel il desiderio di fidarsi delle persone, ma la spingeva inconsciamente ad auto sabotare le sue relazioni intime. Una vita dunque nata in solitudine e poi conclusasi allo stesso modo.

La forza di Coco

“La storia di ogni grande donna è la storia delle sue guerre. Quelle di Coco Chanel sono state almeno quattro: due conflitti mondiali, le battaglie sindacali degli anni Venti e Trenta, e la guerra contro i suoi fantasmi”.
Il primo significativo cambiamento nella moda Chanel lo impone durante la guerra, quando gli uomini erano assenti e le donne erano finalmente sole e libere. Chanel dona loro quella che Annarita ha definito “un’uniforme” e tramite essa le rende libere. L’uniforme esiste ancora oggi, a volte serve  ed altre volte invece ci viene imposta. Coco Chanel è stato un simbolo dell’ “empowerment”, ha avuto un ruolo rilevante nel processo di autoaffermazione delle donne, ha cambiato la società di fatto. Ha saputo dettare la moda cogliendo il presente, si è trovata al posto giusto nel momento giusto. Gabriel è la bambina nata povera, Coco è la ragazza bellissima che si fa strada cantando nei caffè e Chanel è l’icona per sempre giovane che nasce durante la prima guerra mondiale. Queste le tre fasi della vita della diva immortale che ha scosso gli animi della Francia del novecento.

Stravaganza ed eccentricità le parole chiave, Coco ha vissuto gran parte della sua vita sopra le righe ed il suo coraggio è stato quello di non tirarsi mai indietro.
Prendiamo esempio da queste grandi figure e come ha detto Annarita BrigantiPer imparare e conoscere bisogna fare il gesto vintage di comprare e leggere libri”.

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